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Lo scopo del sito è quello di mettere ondine tutto quanto
di interesse alla nostra causa e tutti i cittadini, imprenditori,
amministrazioni, ecc. d’Italia e del mondo. Da questa
esperienza dobbiamo far si ché che tutti ne traggano
insegnamenti. Verranno messe ondine normative, piani di emergenza,
piani di addestramento, link e tutto quanto può servire
sulla materia. Gli scopi per cui il Comitato è nato sono
indicati sullo statuto che trovate ondine, è nato per
associare cittadini, imprenditori, amministrazioni… affinché
tutti insieme si riesca a risolvere il grave dissesto ambientale
e trovare le soluzioni per mettere in sicurezza l’ambiente
e chi ci vive. Attendiamo fiduciosi che come hanno fatto imprenditori
e cittadini, anche gli enti si associno al Comitato.
SCRIVICI!
Quali sono gli interventi che andrebbero
effettuati a salvaguardia del territorio e dei cittadini
di Lodi nel tratto urbano del fiume ADDA?
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Per Informazioni
Comitato
alluvionati
Lodi Onlus:
Indirizzo
Via Luigi Bay 26/G
26900 Lodi
Telefono
339-7495130
Posta elettronica
c.al.lo@tin.it


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Lodi, 29 giugno 2004
COMUNICATO STAMPA
Anche il Comitato Alluvionati Lodi Onlus, benché durante
l’alluvione a Lodi del 26/27 novembre 2002 non vi furono
vittime ha aderito all’associazione nazionale di volontariato
“Progetto Orfeo”. Questa associazione nasce da un
filo comune, per onorare la memoria di tutte le vittime delle
tragedie e come monito al mondo intero, perché la gente
sembra dimenticare troppo in fretta. Ma soprattutto per portare
avanti, senza alcuna remora né timori, la battaglia della
prevenzione. Il progetto,”vuole portare avanti la battaglia
della prevenzione perché in tutta Italia non si debba
mai più raccontare l'ennesima tragedia. Questo progetto
nasce per mantenere i valori forti e fondanti della prevenzione,
della giustizia e per mantenere viva la memoria storica come
riflessione per la coscienza degli uomini”.
Domenico Ossino
Presidente C.Al.Lo Onlus
PRESENTATA UFFICIALMENTE A ROMA UN ASSOCIAZIONE NAZIONALE COSTITUITA
DA SOPRAVVISSUTI, SUPERSTITI E FAMILIARI DELLE VITTIME DI ALCUNE
TRA LE PIÙ GRANDI TRAGEDIE D'ITALIA DAL VAJONT A SAN
GIULIANO DI PUGLIA TUTTI UNITI NEL "PROGETTO ORFEO".
Lacrime, rabbia ma per una volta anche speranza, unita alla
consapevolezza di non sentirsi più soli. Un insieme di
sentimenti contrastanti quelli provati ieri pomeriggio da alcuni
sopravvissuti, superstiti e familiari delle vittime di alcune
di quelle grandi e drammatiche tragedie che hanno fatto piangere
l'Italia intera. Dal nord al sud, dal Vajont a Foggia, si sono
riuniti in un caldo pomeriggio romano quei volti tutti diversi
ma accomunati da un unico terribile destino. Nella sala dell'Istituto
Salesiano "T.Gerini" quei racconti di vita sono risuonati
ancor più forti a distanza di tempo. Nella maggioranza
dei casi una giustizia che fa fatica a prevalere, diverse mancanze
da parte delle istituzioni, l'abbandono e l'amara realtà
di scoprire che in ogni singolo caso la gente comune, l'opinione
pubblica dimentica. Loro non possono farlo. Non potranno mai
dimenticare che in un giorno qualsiasi le loro vite sono state
distrutte per sempre. E per sempre porteranno i segni di quelle
vite strappate, di quelle vite non vissute. E proprio per ricordare
coloro che non ci sono più, per difenderli e difendersi
e per portare avanti una battaglia fatta di prevenzione e giustizia
nasce l'Associazione di volontariato "Progetto Orfeo",
che si propone di raccogliere le segnalazioni dei cittadini
e di proporre percorsi per arrivare alle verità e concretamente
al raggiungimento di strade percorribili per arrivare alla via
della sicurezza.
L'Associazione racchiude alcuni familiari, sopravvissuti o superstiti
delle seguenti realtà: La diga del Gleno, la diga del
Vajont, la miniera di Stava, il crollo del palazzo a Palermo,
il crollo del palazzo a Roma (via Vigna Jacobini), il crollo
del palazzo a Foggia, l'alluvione a Lodi, la fuga di gas e l'esplosione
di via Ventotene a Roma, il crollo della scuola elementare a
San Giuliano di Puglia. Un progetto, senza finalità di
lucro, che sta raccogliendo giorno dopo giorno altre adesioni
che renderanno questa voce ancora più grande. A tal proposito
è stato fornito un numero di telefono temporaneo cui
i cittadini possono rivolgersi per dare la propria adesione
o fare segnalazioni: 06/2295561.
Mentre una prima fase del progetto prevede un incontro nazionale
tra realtà mediche, politiche, istituzionali ed organi
di prevenzione messe a confronto attraverso racconti, dichiarazioni
e filmati per far capire l'esigenza di approvare un percorso
di supporto medico - psicologico gratuito per le vittime prima
e dopo le tragedie. L'incontro si svolgerà il 13 luglio
2004 presso la Sala Tevere della Regione Lazio.
RESPONSABILI ASSOCIAZIONE NAZIONALE "PROGETTO ORFEO":
Ferruccio Fumaselli presidente
Federica Rinaudo vice presidente
Micaela Coletti responsabile Veneto
Franco Spada responsabile Lombardia
Antonio Morelli responsabile Molise
Rocco De Paolis responsabile Puglia
Richiesta
di moratoria alla realizzazione Opere idrauliche previste
sui canali Gaetana e Gelata, v.le Milano |
Rischio
alluvione nel Lodigiano |
Lodi, 24 marzo 2004
Sindaco del Comune di Lodi
Io sottoscritto Domenico Ossino nella mia
qualifica di Presidente del Comitato Alluvionati Lodi
Onlus, fermo restante il ricorso al TAR contro i lavori
di cui all’oggetto, chiedo che sia rinviata la progetta-zione
ed ogni decisione relativa ai detti lavori, alla luce
di quanto emerge dal parere tecnico “Rischio Idrogeologico
in pianura padana con particolare riferimento al fiume
Adda nel Lodigiano”, presentata in data 11 marzo
scorso dal Comitato che rappresento, contenente la nostra
proposta d’intervento. Come è noto, tale
proposta prevede l’abbassamento della briglia a
valle del ponte urbano, con simultaneo abbassamento del
fondo alveo dell’intero tratto di monte, in modo
che anche il livello di un’eventuale piena, simile
a quella del 2002, si abbasserebbe d’uguale misura.
Nell’ ipotesi che tale proposta fosse ritenuta valida
e quindi attuata, è del tutto evidente che questo
cambierebbe notevolmente la problematica esistente intorno
alle rogge Gaetana e Gelata.
Se si abbassasse l’alveo dell’Adda, l’intervento
in questione (contestato con il ricorso perché
ritenuto inefficace, insufficiente e illegittimo) potrebbe
risultare addirittura superfluo. E non sarebbe nemmeno
necessario innalzare viale Milano. Il tutto, con un evidente
risparmio di risorse per la pubblica ammini-strazione.
Chiedo pertanto che sia deciso e formalizzato con atto
di Giunta un periodo indefinito di moratoria, in modo
che l’inizio dei lavori – relativi alle rogge
Gaetana e Gelata – sia rinviato fino a quando non
sia esaminata la citata proposta del Comitato. E comunque
fino a quando non sia decisa la sistemazione, e quindi
la quota, che dovrà assumere il corso d’acqua
principale. E’ evidente che lo stesso criterio andrebbe
applicato a tutti gli interventi riguardanti la rete idrografica
secondaria del fiume Adda, nello specifico anche quello
previsto per la roggia Roggione. In questo caso, il contributo
della regione Lombardia (258mila euro), accantonato a
seguito dell’alluvione del 2000, potrebbe essere
utilizzato per interventi direttamente sull’Adda
(ponte, briglia, ecc.).
Una decisione simile si rende, a mio avviso, indispen-sabile,
nell’interesse dell’intera comunità
di Lodi.
Nell’Attesa di un cortese e sollecito riscontro,
mi è gradita l’occasione per porgere distinti
saluti.
Domenico Ossino
|
On. Francesco Nucara
Prot. 1884/SEG/2004
Egregio Dottor Ossino,
con riferimento alle premure rivolte al Sottosegretario
circa
la proposta di intervento, per il "Rischio alluvione
nel Lodigiano",
Le comunico che sono stati prontamente interessati gli
Uffici competenti.
Non appena in possesso di notizie, sarà mia cura
provvedere ad informarLa tempestivamente..
Cordiali saluti
On. Francesco Nucara
* * *
Sul rischio idrogeologico avevo interessato anche l 'On.
Nucara che ha la delega su questa importante tematica.
Vi trasmetto copia di una nota inviatomi dal suo Segretario
Particolare.
Domenico OSSINO
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Rischio
alluvione nel Lodigiano
Proposta di intervento |
Interventi
regimazione idraulica.. escavazione di materiale inerte
da corsi d’acqua .. |
L’Obiettivo primario che persegue questo Comitato
è quello di prevenire eventi disastrosi come l’Alluvione
2002, in uno spirito di collaborazione costruttiva con
le Istituzioni e gli Organi ufficiali competenti. E’
ancora vivo in tutti noi il ricordo di quell’ evento.
Ed è forte la paura che possa ripetersi e magari
con effetti peggiori. All’incubo si aggiunge l’amarezza,
nel dover constatare il nulla di fatto e l’ indifferenza
verso la nostra sicurezza, da parte di chi dovrebbe salvaguardarla.
A distanza di un anno e mezzo, nessuna decisione, e per
di più non si sa neanche bene, fra le tante autorità
“competenti”, chi dovrebbe decidere e intervenire.
Tutto questo fa intravedere tempi lunghi e prospettive
nefaste: chi sa quante alluvioni dovremo ancora subire
prima di vedere qualche intervento. (Continua)
|
Oggetto:
delibera G. R. Lombardia n°VII/15811 del 23.12.03 “Programma
per l’anno 2004 degli interventi di regimazione idraulica
mediante escavazione di materiale inerte da corsi d’acqua
e determinazione dei criteri per l’individuazione
degli enti attuatori”.
Con la delibera a margine si è autorizzato l’escavazione
di 930mila metri cubi di materiale da estrarre dagli alvei
dei fiumi. (continua)
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Lettera
aperta ai cittadini
e alle Istituzioni |
APPELLO
ai SINDACI
dei Comuni della Pianura Padana |
Lodi,
15 febbraio 2004
Sono trascorse ormai da più di un mese tutte le feste
di fine anno, per ultima quella del patrono di Lodi, e mi
auguro che abbiano portato tanta felicità nelle vostre
famiglie. In questo periodo avrei voluto dedicarmi un po’
di più alla mia famiglia, ma numerosi impegni sopraggiunti
per il mantenimento del mio posto di lavoro e di tanti altri
lavoratori che come me sono coinvolti nella truffa della
Parmalat, non me lo hanno concesso! Questo però non
mi ha fatto trascurare la causa degli alluvionati di Lodi,
delle cui problematiche ho continuato ad occuparmi.
(continua) |
Rivolgo
il presente appello ai Sindaci dei Comuni di: Valle d’Aosta,
Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia-Giulia
e Veneto, al fine di richiamare la loro attenzione sul
rischio idrogeologico incombente sul territorio della pianura
padana, a causa della mancata pulizia degli alvei fluviali
e dell’errata politica sulla Difesa del Suolo praticata
negli ultimi 20-30 anni.. (continua)
Geom. Nicola Bonelli
Via F.lli Cervi, 5 - 75019
Tricarico (MT) |
Parere
Tecnico Sul Rischio Idrogeologico in Pianura Padana
con particolare riferimento al fiume Adda nel Lodigiano |
Geom.
Nicola Bonelli - nicolabonelli@libero.it
- v. F.lli Cervi, 5 - 75019 - Tricarico (mt)
all’Assemblea Pubblica
indetta dal Comitato Alluvionati Lodi Onlus
Il signor Domenico Ossino, cittadino di Lodi e Presidente
di codesto Comitato, nell’ambito
della sua impegnata e multidirezionale ricerca, ha chiesto
anche al sottoscritto di esprimere
un’opinione riguardo l’alluvione che ha colpito
il Lodigiano nel 2002: quali le cause, quali
interventi adottare per prevenire altri eventi del genere.
.
(continua)
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RISCHIO
ALLUVIONI.
Un APPELLO ai CITTADINI del Lodigiano
da parte del Comitato Alluvionati Lodi Onlus.
Com’è noto, questo Comitato, memore dell’alluvione
2002, sta promuovendo un’azione di iniziativa popolare
- fatta di studi, pareri e proposte - al fine di prevenire altri
eventi disastrosi.
Di fronte a 18 mesi d’immobilismo dei tanti Organi ufficiali
- dei quali peraltro non si conosce ancora bene chi ha la competenza
e la responsabilità di certe decisioni - abbiamo studiato
il problema esondazione del fiume Adda, ed avanzato una proposta
tecnica risolutiva, indicando alcuni interventi indispensabili:
l’abbassamento della briglia a valle del ponte cittadino
e l’adeguamento della sezione di deflusso lungo il tratto
d’Adda tra Cassano e la confluenza con il Po. Il tutto
al fine di eliminare ogni rischio d’esondazione, in caso
di piena come quella del 2002.
In perfetta coerenza con questa proposta, abbiamo anche suggerito
al sindaco di Lodi, con richiesta di moratoria, l’opportunità
di sospendere gli interventi relativi alle chiuse previste in
zona Pratello, evidenziando il fatto che, qualora venisse deciso
l’abbassamento dell’Adda, quegli interventi risulterebbero
superflui. Il tutto quindi in uno spirito di costruttiva collaborazione
con le istituzioni, e con l’attenzione rivolta anche al
buon utilizzo delle pubbliche risorse.
A distanza di 50 giorni dalla nostra proposta, dobbiamo constatare
il sostanziale silenzio da parte degli Organi a vario livello
competenti (?). Ma nonostante il nostro rinnovato allarme, il
generale immobilismo persiste: imperterrito e impassibile.
Registriamo, inoltre, da parte del sindaco Ferrari e della sua
giunta, una serie di dichiarazioni e decisioni contraddittorie
e per niente tranquillizzanti. Con lettera del 19 aprile il
sindaco ci informa che la nostra proposta “è stata
consegnata al tavolo tecnico convocato in sede regionale, cui
spetta la decisione degli interventi da eseguire”. Sulla
stampa del 28 aprile apprendiamo poi che la giunta comunale
ha approvato il progetto e l’avvio dei lavori relativi
alle chiuse sui canali in zona Pratello, dimostrando un beffardo
menefreghismo sia della nostra proposta che della prossima decisione
regionale da lui stesso annunciata, ed anche della nostra richiesta
di moratoria.
Apprendiamo, infine, dalla stampa del 29 aprile, che la stessa
Giunta Ferrari ha già presentato, a Regione Provincia
e Prefettura, un “piano comunale anti-alluvione”
che conferma in parte la necessità, da noi proposta,
di abbassare la briglia, ma poi avanza la proposta di ampliare
il ponte urbano, con l’apertura di una nuova arcata, con
l’evidente scopo di aumentare la sezione di deflusso.
Ci opponiamo decisamente all’idea di manomettere, e tanto
meno di ampliare, il ponte urbano di Lodi per il semplice fatto
che lo riteniamo superfluo ed inutile sotto l’aspetto
idraulico: basti dire che l’aumento di sezione utile di
deflusso che si otterrebbe con l’aggiunta di una nuova
arcata, lo si può ottenere abbassando di soli trenta
centimetri la quota di scorrimento dell’acqua, cioè
la quota della briglia a valle; quanto alla larghezza dell’alveo,
va notato che questo, in corrispondenza del ponte, è
già molto più largo (forse il doppio) che lungo
i tratti di monte e di valle.
L’altra dichiarazione assurda, riportata dalla stampa,
è quella dell’assessore Marzorati, secondo il quale
“il letto del fiume non va dragato, perché in questi
anni si è già abbassato naturalmente” (?).
Vorremmo intanto sapere dall’assessore in base a quali
ragionamenti, studi o sogni viene fuori una simile dichiarazione,
e poi invitarlo a fare insieme a noi una verifica sui luoghi,
in modo da fare chiarezza una volta per tutte sulla fandonia
pseudo-ambientalista, del fantomatico abbassamento degli alvei.
Di fronte a siffatte stravaganti divagazioni e perdite di tempo,
viene il dubbio che il sindaco Ferrari e la sua giunta abbiano
del tutto dimenticato ciò che è successo nel 2002.
Noialtri alluvionati invece abbiamo ben vivo quel ricordo, viviamo
nell’incubo di quell’evento e nella lucida consapevolezza
che un evento simile possa ripetersi, non escluso entro quest’anno,
ed in modo ancor più disastroso. Abbiamo l’esatta
cognizione dell’estrema gravità del pericolo che
incombe sulle nostre famiglie, sui nostri figli. Non possiamo
perciò tollerare altre perdite di tempo.
Gli interventi indicati nella nostra proposta,-el concetto e
lamente nel dettaglio, non richiedono grandi spese o complesse
elaborazioni progettuali non richiedono grandi spese, non comportano
complesse elaborazioni progettuali e perciò potrebbero
avere inizio già nei prossimi mesi estivi: periodo di
magra del fiume e quindi favorevole all’esecuzione dei
lavori. Insistiamo pertanto che tali interventi siano decisi
e definiti nel dettaglio con la massima urgenza, per poterne
avviare i lavori entro l’estate prossima: iniziando magari
dall’abbassamento della briglia, visto che è condiviso
dall’Autorità comunale.
Questo è l’obiettivo che intendiamo perseguire
con tenacia, convinzione e senza perdere altro tempo. E’
un obiettivo oggettivamente possibile, sia sotto l’aspetto
tecnico che economico. Possiamo però sperare nel buon
esito solo se la nostra azione è condivisa da un gran
numero di cittadini e sostenuta da una larga partecipazione.
Teniamo a precisare che il problema, che intendiamo affrontare
e risolvere riguarda non solo la Città di Lodi, ma tutti
i comuni rivieraschi dell’Adda, da Cassano al Po.
Da qui nasce il presente appello, che rivolgiamo a tutti i cittadini
interessati, ex e potenziali alluvionati del Lodigiano, affinché
partecipino a questa nostra iniziativa. La nostra è un’azione
civile e democratica e perciò invochiamo e speriamo in
un’ampia partecipazione dei Sindaci. Contiamo sulla loro
sensibilità verso un problema vitale che assilla intere
popolazioni. Invochiamo l’aiuto dei Tecnici, liberi professionisti,
che operano nel nostro territorio, dai quali ci attendiamo un
autorevole contributo a questo dibattito, in un confronto concreto
su fatti, proposte e situazioni reali, e non su opinioni infondate
o astratte divagazioni. Non abbiamo altro tempo da perdere.
Con il presente appello vogliamo richiamare l’attenzione
di tutti, con l’invito a riflettere sulla situazione di
pericolo che incombe sul nostro territorio, a ricordare quello
ch’è già accaduto ed a constatare che, a
distanza di 18 mesi, siamo in quelle stesse condizioni, per
cui potrebbe accadere di nuovo ed in modo peggiore. Vi invitiamo
ad esaminare la nostra proposta, a valutarla, a discuterla con
noi, a modificarla se occorre, ed infine a sostenerla con forza,
affinché sia presa, in tempi brevi, una decisione. Non
permettiamo di consumare altro tempo sulla nostra pelle e sulla
testa dei nostri figli.
Per discutere insieme a voi tutti di questo problema, abbiamo
in programma la convocazione di una pubblica assemblea: da tenere
a breve, ed in luogo da decidere. Vi informeremo per tempo,
contando sin da ora in un'ampia partecipazione.
Domenico Ossino
Presidente C.Al.Lo Onlus
Lodi,
4 maggio 2004
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